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Gaetano Orzali 1873-1954. Progetti e opere tra Lucca e Genova

di Maria Cristina Poggi, Vinicio Giovanni Mazzuola, Mariella Morotti


pp. 314, ill. col. e b/n, f.to 21×29, cartonato, 2022
ISBN 978-88-6550-787-2
€ 40,00

 

Orzali, anche nelle opere più intensamente marcate dallo stile Liberty conservò tracce indelebili del classicismo rinascimentale, difficili da abbandonare del tutto per chi è cresciuto all’ombra di una tradizione così imponente come quella italiana e toscana in particolare.
Ma l’arte progettuale di Gaetano Orzali, consolidata dapprima nell’ambito lucchese si estende poi a Genova grazie alle committenze della famiglia genovese dei Croce. Gaetano si trasferisce a Genova nel 1902 e vi resterà poi per tutta la vita. Nella grande città che cambia si afferma definitivamente la qualità progettuale di Gaetano Orzali, con realizzazioni di grande prestigio.
Nuovamente lo stile Liberty poi sarà la cifra delle sue realizzazioni a Viareggio. Ma è ancora su Lucca che nei primi anni Trenta Gaetano Orzali è chiamato a progettare in grande, quando si pensa al rinnovamento della città antica secondo visioni dirompenti, che prevedono ad esempio l’allargamento del Teatro del Giglio fino ai margini di piazza Napoleone oppure la galleria di collegamento tra piazza San Michele e piazza Napoleone,
Negli ultimi decenni della sua intensa carriera, lo stile di Gaetano Orzali si orientò verso la monumentale razionalità modernista che durante il ventennio fascista si era imposta. Nonostante la lunghissima permanenza a Genova, Gaetano Orzali, scomparso nel 1954, volle sepoltura a Lucca, dove la fortuna della sua famiglia aveva avuto origine e dove si era primariamente manifestata la sua opera insigne di architetto e di ingegnere.
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