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I frantumi della memoria. Percorsi dell’ars reminiscendi da Vico a Leopardi

di Vincenzo Allegrini


pag. 260, f.to 17×24, 2020
ISBN 978-88-6550-768-1
€ 22,00

 

Cosa rimane, in Italia, dell’arte della memoria tra Settecento e primo Ottocento? O, in altri termini, è vero che l’influsso di quell’antica disciplina inaugurata da Simonide, e poi soggetta a molteplici declinazioni storiche, non va oltre i seguaci di Leibniz? Addentrandosi in un campo d’indagine finora poco esplorato, si affrontano qui questi due principali interrogativi; ne scaturisce un complesso quadro d’assieme, dal quale emergono non solo elementi di rottura, ma anche linee di continuità: retaggi o, con un’immagine vichiana, «frantumi» di una tradizione che continua ad agire in forme differenti. Le opere di Vico, Muratori, Conti, Genovesi, Bettinelli e Leopardi vengono così analizzate dal punto di vista storico, tematico e lessicale, con una particolare attenzione al ricorrere di alcune metafore, come la piega, il frammento, il giocoliere, il geometra, il ‘notomista’, l’eco, il teatro, il magazzino, il thesaurus e il reliquiario. Un corpus ampio, dunque, che si è scelto di indagare attraverso la lente pluriprospettica della storia delle idee, e sullo sfondo di fenomeni dalla portata epocale: la crisi della retorica e la ‘scritturalizzazione’ della memoria; l’incrinarsi del rapporto armonico tra segniparole e cose; il perfezionamento degli strumenti tipografici e la nascita del moderno mercato editoriale; il ‘collasso’ dell’Enciclopedia; la ridefinizione, in ambito gnoseologico ed estetico, delle funzioni della memoria e della fantasia.
Vincenzo Allegrini, attualmente assegnista di ricerca all’Università di Verona, si è formato presso l’Università di Roma La Sapienza e la Scuola Normale Superiore. La sua attività di ricerca si concentra soprattutto su questioni di intertestualità e semantica leopardiana, sull’eredità di Leopardi nella lirica del Novecento e sui rapporti tra filosofia, scienza e letteratura tra Sette e Ottocento. Ha dedicato inoltre qualche escursione alla letteratura del Cinquecento (Folengo, Montaigne) e da anni collabora con il Laboratorio Leopardi presso la Scuola Superiore di Studi Avanzati della Sapienza.
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