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Pane olio e vino

pane_olio_e_vinodi Leo Codacci


pp. 72, f.to 12×16,5, 1991
ISBN 978-88-7246-029-0
€ 4,00

 

Se ci pensiamo bene cosa c’è di meglio per la prima colazione di grandi e piccini di una fetta di pane ricoperta da un leggerissimo strato di burro e da un più consistente strato di marmellata di mirtilli, di ciliegie, di more o altro, da unire ad un caffellatte ben caldo? E per merenda, a seconda della stagione, cosa c’è di più appetibile di una fetta di pane arrostito condito con olio e sale, oppure con un po’ di vino e dello zucchero? Troviamo che in alcune zone toscane erano chiamate «pane santo» delle piccole fette dorate e fritte che poi venivano offerte al viandante con l’aggiunta di pesci marinati se l’ospitante era lungo un fiume, oppure con creme varie se era in montagna. Questo pane veniva detto «santo» non perché avesse ricevuto la benedizione del sacerdote ma perché, risolvendo come un vero miracolo il problema dell’ospitalità improvvisa, riusciva a mettere a proprio agio visitatore e visitato.

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