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Si presenta a Lucca il Diario di Gaetano Caricato

Gaetano Caricato, autore di questo “Diario”, che si presenta sabato 28 maggio alle 17,30 nella Sala Tobino della provincia di Lucca con il saluto del presidente della provincia Luca Menesini e l’intervento del Prof. Gianluca Fulvetti, (direttore dell’Isrec e docente all’Università di Pisa), è uno dei pochissimi, tuttora viventi, che nell’autunno del 1942, studenti universitari, ricevettero la cartolina-precetto per frequentare un corso accelerato di sei mesi per sottotenenti di complemento ed essere inviato, subito dopo in zona di guerra.

Rifiutatosi di aderire alla repubblica sociale di Benito Mussolini iniziò per lui un lungo periodo di vicende drammatiche che culminarono nel settembre del 44, quando dovette abbandonare la lotta partigiana per una grave tubercolosi al polmone destro.

Caricato oggi novantaquattrenne ha voluto affidare alla pubblicazione queste sue memorie, dopo una lunga vita accademica, ricca di riconoscimenti: è stato professore di matematica e Fisica nelle unoversità di Roma e Napoli, Presidente del Consiglio di Laurea in matematica a Roma; Membro of Italian Association Theoretical and Applied Mechanics, dell’ Unione Matematica Italiana, dell’International Society General Relativity and Gravitation, dell’American Mathematics Society.

Sollecitato dall’amara constatazione che l’immane tragedia che coinvolse da ’39 al ’45 tutti i popoli del pianeta non è ancora stata sufficiente a far comprendere che non più guerre distruttrici, ma il reciproco aiuto potrà consentire una vita degna di essere vissuta, ha deciso di far conoscere alle nuove generazioni il suo Diario che ha inizio nell’autunno del 1942 e che rievoca le vicende che coinvolsero il soldato Federico da Foggia a Udine per frequentare un corso. Da qui Federico si era spostato verso Pescia, poi di nuovo nel Nord in Piemonte, a Casale Monferrato, a Bardonecchia, poi in Liguria, in Toscana (a pescia e a Lucchio) concludendosi poi nel novembre del 44 con il rientro a Foggia dove l’autore torna ancora gravemente malato di tubercolosi come leggiamo nella pagina conclusiva del Diario datata 23 novembre 1944.

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