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Narrazione, persuasione, ideologia. Una lettura del “Novelliere” di Giovanni Sercambi, lucchese

di Piotr Salwa


pp. 232, f.to 15×21, 1992
ISBN 978-88-7246-037-5
€ 11,50
    Disponibile in ebook su Torrossa

I legami che intercorrono tra la fiction di un testo letterario e la realtà non soltanto sono molteplici ma si pongono a vari livelli del significato, coinvolgendo le varie strutture del testo e i vari aspetti del processo comunicativo della letteratura. Merita un’attenzione particolare la possibilità di sfruttare tali legami nell’interpretazione del ricchissimo patrimonio novellistico nato soprattutto in Toscana tra la fine del Trecento e l’inizio del Cinquecento, quando con il Bembo la novella diventa un genere letterario riducibile ad un preciso modello, quello del Decameron e quindi viene modificato il suo statuto di letteratura di ambizioni meno elevate. Si tratta di opere su cui ha gravato fino ai nostri giorni il giudizio negativo della critica estetica, che vi vedeva quasi unicamente delle imitazioni mal riuscite del modello boccacciano. Esse presentano invece un notevole interesse, sia in ragione della loro appartenenza a un genere ancora poco codificato, sia in quanto testimonianze di determinati momenti della vita storico-sociale. In questo suo studio Piotr Salwa ha voluto esaminare da vicino le strutture del mondo fittizio di una di quelle raccolte narrative, il Novelliere del lucchese Giovanni Sercambi, e la particolare logica argomentativa che le sottende, per arrivare a metterne a fuoco il discorso ideologico di fondo.

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