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Il sogno dell’amata nella lirica del Rinascimento

di Cristina Acucella

, f.to 17×24 pag. 346, 2022
ISBN 978-88-6550-860-2                                        Morgana 29
€ 22
Questo saggio propone un percorso sul sogno dell’amata da Petrarca a Marino, considerando l’evoluzione del tema e dei suoi motivi entro le forme dell’imitatio lirica.
Oltre a rendere visibili alcune ‘catene’ tra testi, si mettono in rilievo quei casi particolari in cui la poetica dei singoli autori dà vita a originali modellizzazioni del tema, destinate a una certa fortuna. Si tiene conto, inoltre, del modo in cui il sogno dell’amata partecipa alla dispositio di alcuni canzonieri o alla creazione di specifiche corone testuali.
Come mezzo compensatorio dell’assenza dell’amata reale, il sogno è anche analizzato in quanto forma di rappresentazione, connessa ai processi dell’imaginatio e della cogitatio, ed è pertanto confrontato con altre modalità sostitutive analoghe ma non del tutto ad esso sovrapponibili, in primis il ritratto pittorico e quello mentale.
Le oscillazioni tra visio insomnium, che mettono in discussione la tassonomia medievale, l’invocazione al Sonno, che torna a essere un dio in ambito moderno, il rinnovato interesse verso i miti di Endimione e delle porte dei sogni e una ritrovata sensualità sono solo alcune delle innovazioni quattro-cinquecentesche del tema, ricollegabili talvolta all’influenza delle correnti orfiche e neoplatoniche, talvolta al repêchage di motivi classici e umanistici.
Cristina Acucella è attualmente ricercatrice (Rtd-a) di Letteratura italiana presso l’Università degli Studi della Basilicata. Ha conseguito presso l’Università di Firenze un dottorato internazionale (con le Università di Bonn e Paris-Sorbonne) in Filologia e letteratura italiana. Oltre che del tema affrontato in questo saggio, si è occupata delle edizioni del ’500 dell’Orlando Furioso, dell’attività editoriale di Dolce e Ruscelli, della Vita di Cellini e del rapporto tra parola e immagine nella lirica del Cinquecento. Studi più recenti si incentrano su Orazio Persio, Tommaso Stigliani, l’impresistica e le accademie lucane del Cinque e Seicento. Ha pubblicato un commento scientifico alle Lettere e rime di Chiara Matraini (Firenze, FUP, 2018).
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